06 ottobre 2010

Lutto cittadino per tre cinesi morte? NO

No ChinaIeri tre cittadine cinesi sono morte annegate a Prato. La comunità cinese esige il lutto cittadino, dicendo cose del tipo "in un paese civile cose come questa non dovrebbero accadere, è inconcepibile", oppure "se non ci sarà il lutto cittadino, potete scordarvi l'integrazione".

Ma quale integrazione?

Solo nei primi sei mesi del 2010 sono state controllate 184 aziende cinesi a Prato. Risultato? 102 sequestri. CENTODUE.

Vivo a pochi Km da Prato, e ovviamente la presenza di cinesi è evidente. Nulla di male, ma se parlano tanto di integrazione, com'è che non ho MAI visto un bambino cinese giocare con uno italiano? I bambini di ogni nazionalità giocano insieme, ma non quelli cinesi. Perchè?

E poi, vogliamo parlare di quanto coraggio serve per criticare l'Italia, il paese che gli permette di vivere in democrazia, lontani dal regime cinese? Quel paese che li accoglie senza chiedere troppo se non un MINIMO di rispetto, un MINIMO di integrazione.

La morte di tre persone è sempre un fatto grave, ma signori NON AZZARDATEVI a pretende il lutto cittadino o a dare la colpa alle nostre infrastrutture: NON ne avete alcun diritto.

14 settembre 2010

Ma come facevano le mamme 20 anni fa?

domanda Me lo chiedevo pochi minuti fa… durante la gravidanza ci sono mille dubbi, mille motivi per preoccuparsi…e per entrambi i genitori, soprattutto se al primo figlio, è un mistero continuo. Ogni piccola cosa puo’ trasformarsi da preoccupazione a gioia solo scoprendone il motivo…

Ma come facevano le mamme 20 anni fa? Voglio dire…pochi minuti fa abbiamo sentito dalla pancia dei colpi ritmici, regolarissimi, che vanno avanti da alcuni minuti…. tanti dubbi, tante preoccupazioni… poi… vai su Google…e scopri che il bambino ha soltanto il singhiozzo!

Io non lo so…ma mi sento tanto fortunato a vivere oggi, nell’era dell’informazione accessibile a tutti…

06 luglio 2010

Una canzone tutta per te

La vita è strana a volte…strana e meravigliosa. Qualche mese fa, quando la mamma ascoltò per la prima volta questa canzone, nemmeno eri dentro di lei… ma la canzone piacque tantissimo sia a lei che a me…

Solo ora però abbiamo capito davvero che…questa è proprio la tua canzone piccina mia…si intitola “La Notte Migliore”, ed è di una cantante russa (Maxim, Marina Maximova). Parla della notte in cui la cantante ha scoperto di essere incinta…e di aspettare una bambina… ti metto anche il testo in italiano, tradotto dalla mamma… tutta per te Veronica…chissà, magari tra qualche anno leggeremo insieme questo articolo del blog…

Ridipingo l’appartamento tutto rosa
Ci sarà la notte in camera da letto, e in cucina – l’alba.
Butto via tutti i lucchetti di casa,
Tutto canterà con un colpo di mano
Però .. quando la notte scende dal cielo e
balla il vento
Io corro via a piedi dalla casa assonnata
mi accoglieranno migliaia di case in questa sera
in questa sera abbracciata dalla città,
Non so come raccontare che questa è la notte migliore.
Non so come raccontare che questa è la notte migliore con lui.
Non so distinguere la verità dal mento.
Canto del cielo, ma viene la pioggia da lassù.
Non mi ricordo quante facce ho visto.
Nel libro della mia vita ci sono poche pagine.

 

A presto piccina mia…

23 giugno 2010

La favola del complotto dei petroliferi

Mi ricordo bene che non molto tempo fa qualche noto comico italiano (che a molti piace definire diversamente da “comico”) andava in giro raccontando che le auto a idrogeno esistevano e che nessuno le voleva commercializzare perchè così ordinavano i petroliferi… Non voglio dire nulla…semplicemente vorrei consigliare a chi pende dalle labbra di quel simpatico pagliaccio una lettura dell’articolo di Paolo Attivissimo, articolo che incollo qui di seguito. Nello specifico si parla di una presentazione Power point che sta girando per la rete. Personalmente non l’ho ricevuta, ma se qualcuno ce l’avesse mi farebbe piacere leggerla.

Ecco qua l’articolo. Lungo, ma davvero MOLTO interessante soprattutto perchè, al contrario di certa gente, Paolo documenta ciò che dice o, almeno a mio modo di vedere, fa dei ragionamenti ben più chiari e semplici di chi si affida al complottismo per qualunque moscerino che vola.

Sta circolando una presentazione Powerpoint in italiano, tradotta dallo spagnolo, che sostiene che sono già state realizzate auto elettriche e a idrogeno che risolverebbero il problema dell'inquinamento ma sono state sistematicamente distrutte in massa e boicottate dalle "lobbies delle grandi compagnie petrolifere".
Ci sarebbero addirittura modelli di auto che funzionano "col vapore acqueo", e viene tirato in ballo anche Nikola Tesla, un vero e proprio jolly onnipresente nelle teorie pseudoscientifiche, dicendo che "più di 100 anni fa... trovò il modo di far muovere un motore (o una turbina ecc.) con l’ “Energia libera” che non usa né acqua né idrogeno come fonte d’impulsi ma solamente dei magneti" e che"con uno di questi motori magnetici si potrebbe muovere un’auto dalla Patagonia fino all’Alaska, senza utilizzare una goccia di combustibile!". Scusate se è poco.
Gli ingredienti per liquidare questa presentazione come l'ennesima accozzaglia di fantasie di complotto partorita dall'ignoranza dei principi basilari della fisica ci sono tutti: la cospirazione della "mafia bancaria e petroliera che controlla il pianeta", le prestazioni straordinarie promesse da tecnologie tenute segrete, e (ciliegina sulla torta) la citazione di Tesla. Ma siccome la presentazione fa leva sui pregiudizi e sui luoghi comuni e presenta alcune affermazioni che sembrano dimostrarli, continua a circolare.
Come al solito, è più facile dare la colpa al grande complotto per fregarci, contro il quale non possiamo far niente, che impegnarsi a fare qualcosa di concreto, come per esempio usare meno l'auto, condividerla o comperarne una che beve di meno. Se il mondo è controllato dalla "mafia bancaria e petroliera", diventa inutile cercare di cambiare il mondo: il cospirazionismo, insomma, è un'ottima scusa per non fare nulla e dare la colpa agli altri.
Provo a fare un po' di chiarezza sulle tante affermazioni – rigorosamente prive di alcuna fonte, come al solito – presentate nell'appello che circola, basandomi sull'ottimo lavoro di Markogts, che linka anche la presentazione su Slideshare. La versione inglese dell'appello è anch'essa su Slideshare. L'indagine è anche un'occasione per ripassare alcune nozioni sulle auto elettriche che forse una certa foga ecologista mal riposta tende a far dimenticare.
Una precisazione: so che ci sarà sicuramente qualche ottusangolo che interpreterà quest'articolo come una difesa dello status quo e delle lobby petrolifere, ma non è così: dico solo le cose come stanno, che piacciano o no, e documento quello che dico. Io ho ridotto il mio inquinamento automobilistico facendo già oltre vent'anni fa una scelta di carriera: lavorare da casa e spostarmi in auto il meno possibile. E comunque non ho bisogno dei soldi delle lobby del petrolio: sono già pagato dalla CIA, dal Nuovo Ordine Mondiale, dagli Illuminati e dai Rettiliani.

L'auto elettrica EV-1

Per il problema dell'inquinamento dell'aria, dice l'appello, "è già esistita una soluzione! Nel 1996, le prime auto elettriche prodotte in serie, le EV1 (Electric Vehicle 1), furono fabbricate negli USA dalla General Motors e circolarono per le strade della California. Erano auto veloci: passavano da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi! Ed erano molto silenziose!". La seminagione di punti esclamativi, come la citazione di Nikola Tesla, è un altro sintomo ricorrente di bufala, ma lasciamo stare.
L'appello presenta silenziosità e accelerazione come prove dell'efficacia di queste auto, ma dimentica tre dati molto più importanti.
  • La EV-1 era un'auto a due posti: totalmente inutile per una famiglia.
  • Aveva un prezzo altissimo: 34.000 dollari dell'epoca (1996, Los Angeles Times), pari a 47.000 dollari di oggi (38.000 euro, 52.000 franchi) per un'auto con la capienza di una Smart.
  • L'autonomia: non più di 209 chilometri per il modello migliore in condizioni ottimali (batterie NiMH e perfettamente caricate, senza usare l'aria condizionata o il riscaldamento, senza fare salite e a seconda della temperatura ambiente). Esaurita l'autonomia, l'auto ci metteva da 6 a 8 ore per "fare il pieno".

Seriamente: spendereste 38.000 euro per una due posti che dopo duecento chilometri deve stare ferma sei ore? Certo, potreste usarla per tratte relativamente brevi, per esempio per andare al lavoro: ma sarebbe inservibile per qualunque viaggio lungo. Dovreste quindi acquistarla come seconda auto, oppure noleggiarne una a benzina o diesel per i viaggi lunghi. Addio risparmi.
Sono questi i problemi pratici per i quali l'auto elettrica fatica a decollare tuttora: non per fantasiosi complotti di lobby mafiose. La EV-1 se la potevano permettere persone come l'attore Tom Hanks, per le quali usare un'auto elettrica aveva anche un ritorno d'immagine ecologista, ma restava al di fuori della portata economica e delle esigenze della famiglia media.
È per questi motivi che la EV-1 fu data in leasing e non venduta. Inoltre l'appello non dice che la EV-1 nacque come scappatoia per venire incontro alle leggi anti-inquinamento californiane, che nel 1990 prevedevano che le case automobilistiche, per poter vendere in California, fabbricassero il 2% della propria produzione in forma di auto a emissioni zero entro il 1998. L'obbligo fu poi annullato perché ritenuto tecnicamente insostenibile e la EV-1 fu tolta dal mercato. La Honda fece altrettanto con la EV Plus.
"Non producevano nessun tipo di inquinamento (e neppure avevano il tubo di scappamento)", dice la presentazione. La prima affermazione è imprecisa e ingannevole: l'energia elettrica necessaria per ricaricare un'auto elettrica deve provenire da qualche parte, e se la centrale elettrica che la produce è inquinante, caricare un'auto elettrica inquina comunque. In modo differente dall'auto a benzina o diesel, ma inquina, per cui non si può dire che le auto elettriche non producano nessun tipo di inquinamento.
La seconda affermazione è una scemenza pura e semplice: sottolineare che la EV-1 non aveva il tubo di scappamento è come sottolineare che una Volkswagen non ha l'attacco per le briglie dei cavalli.
"Erano facilmente ricaricabili con energia elettrica nel garage di casa." Vero, a patto che "facilmente" significhi"aspettare da sei a otto ore per ricaricare".
"Dieci anni dopo queste auto del futuro sparirono. Come può essere possibile? In primo luogo queste auto non potevano essere comprate, ma solo noleggiate. I contratti di noleggio non vennero semplicemente rinnovati. La General Motors recuperò tutte le EV1, nonostante l’opposizione dei suoi utenti, e dopo furono……DISTRUTTE…" Vero. Il programma EV-1 fu cancellato nel 2003 perché la General Motors lo ritenne economicamente insostenibile: per legge avrebbe dovuto gestire ricambi e riparazioni per anni, per un parco complessivo di meno di milleduecento esemplari. La GM preferì ritirare le auto e distruggerle o donarle ad alcuni musei, concentrando i propri investimenti sulle auto ibride.
A proposito: se davvero c'è un complotto contro le auto elettriche per favorire i consumi di petrolio, perché le case automobilistiche investono nelle auto ibride come la GM Volt, che consumano meno e non hanno le limitazioni di autonomia delle auto elettriche pure?

L'auto elettrica Nissan Hypermini

"Nel 1997, la Nissan presentò il modello elettrico Hypermini nel salone di Tokyo. Il Municipio della città di Pasadena (California USA) adottò quest’auto come veicolo professionale per i suoi dipendenti. Erano molto apprezzate per la loro facilità di manovra e parcheggio ed anche per la loro efficienza di movimento dentro la città. Nell’agosto del 2006, andò a termine il contratto di noleggio delle auto tra il Municipio di Pasadena e la Nissan. Il municipio tentò di comprare le auto, ma la Nissan non lo permise. La Nissan ritirò tutte le auto per... DISTRUGGERLE !"
Quello che l'appello non dice è che quest'auto, come la EV-1, era una vettura a due posti con un bagagliaio inesistente: l'equivalente di una Smart. L'autonomia era di circa 110 chilometri con una carica completa della batteria in condizioni ottimali e il prezzo era intorno ai 36.000 dollari: ancora più alto di quello della EV-1. Ne furono prodotte in tutto 219: troppo poche per mantenere assistenza e ricambi. Come per la EV-1, fu questo il motivo che spinse la Nissan a ritirarla. In Giappone, tuttavia, ne circolano ancora alcuni esemplari: quindi non è vero che la Nissan le ritirò tutte.
L'auto elettrica RAV4-EV

"Nel 2003, la Toyota decise di iniziare la produzione del RAV4-EV. (EV=Veicolo Elettrico) Questa 4x4 elettrica, un prodotto di alta raffinatezza tecnologica, era stata molto apprezzata dai suoi utenti fin dal 1997. Il costo di ricarica era di US$ 0,09 per kilowatt/ora, vale a dire, una ricarica completa del veicolo costava $ 2,70. Nel 2005 i contratti di noleggio andarono a scadenza. La Toyota inmediatamente si prodigò a recuperare tutte queste auto per... DISTRUGGERLE !"
Lo scenario che ci vuole suggerire l'anonimo estensore dell'appello, con questa ripetizione dello stesso ciclo produzione-successo-distruzione, è che ci sia un piano mondiale preciso: immettere sul mercato delle auto elettriche e poi puntualmente ritirarle e distruggerle prima che qualcuno si accorga che funzionano. Ma allora non sarebbe più semplice fare in modo che non vengano fabbricate del tutto? Per non parlare del fatto che in Svizzera, per esempio, ci sono tuttora varie auto elettriche, compresa una Smart elettrica che ho avuto il piacere di provare: bella, ma è – come le auto elettriche precedenti – una costosissima due posti con un'autonomia molto limitata.
L'appello qui fa un errore grossolano: dice che la Toyota iniziò la produzione della RAV4-EV nel 2003 ma gli utenti la apprezzavano fin dal 1997. Come facevano ad apprezzarla sei anni prima che uscisse? In realtà l'auto fu immessasperimentalmente sul mercato nel 1997 e offerta al pubblico per il leasing o l'acquisto nel 2003. Fu ritirata dal mercato lo stesso anno. Il motivo? Secondo Toyota, le vendite scarse: soltanto 300 in un anno, e il costo della sostituzione della batteria era superiore a quello dell'acquisto dell'auto. Le tecnologie della RAV4-EV furono riciclate per la Prius.
E perché non la comprava nessuno? Perché costava 42.000 dollari: ancora più della EV-1 e della Hypermini, anche se gli incentivi governativi californiani ne riducevano il prezzo a 29.000 dollari. In compenso portava cinque persone, aveva un'autonomia massima di 190 chilometri e richiedeva cinque ore per la ricarica: limitazioni analoghe alle auto precedenti, ma meno penalizzanti (soprattutto in termini di numero di passeggeri), tanto che il veicolo suscitò notevole entusiasmo fra gli appassionati, molto più di quanto previsto da Toyota, ma non abbastanza da vendere i numeri necessari per essere economicamente sostenibile per il fabbricante. E diversamente da quanto detto dall'appello, esistono ancora RAV4-EV in circolazione.
"Allora, alcuni cittadini USA decisero di organizzarsi: Venne creata l’associazione “Don’tCrush” per tentare di salvare le RAV4‑EV. Questa associazione esercitò pressioni sulla Toyota per 3 mesi. Finalmente VITTORIA! La Toyota autorizzò le persone, che avevano noleggiato queste auto, a comprarle. Tuttavia, la linea fu tolta dalla produzione e la batteria NiMH EV-95 non venne mai più prodotta. Perché? Nel 2005 la fusione commerciale Chevron - Texaco compró il brevetto della batteria per US$ 30 milioni e smantellò la fabbrica."
Notate la contraddizione: prima l'appello dice che tutte le RAV4-EV furono ritirare e distrutte, poi dice che chi le aveva noleggiate poté comprarle. La Toyota non poteva certo ritirare e distruggere le auto che non erano di sua proprietà.
Ci sono comunque davvero delle complicazioni legali per via delle quali la Chevron esercita un notevole (e sospetto) controllo sulla produzione di grandi batterie per autotrazione. Per esempio, la Mercedes nel 2008 fece causa alla Cobasys, che è la divisione batterie della Chevron, perché non le aveva consegnato le batterie necessarie per il proprio SUV ibrido ML450. E nel 2005 effettivamente ci fu una multa da 30 milioni di dollari contro Panasonic e Toyota per violazione dei brevetti della Cobasys sulle batterie NiMH. Sottolineo multa, non acquisto del brevetto: ma se volete un complotto, è qui che lo trovate.
La condanna dell'incendiario di Hummer

"Curiosamente, mentre i veicoli elettrici venivano distrutti in massa, quelli a combustione erano ben protetti. Nel giugno del 2001, Jeffrey Luers di 23 anni, attivista USA per la difesa delle foreste, ebbe una triste esperienza. Egli fu condannato a 22 anni e 8 mesi di prigione per aver bruciato 3 Hummer’s (auto americane, uguali a quelle dell’esercito che consumano molto combustibile). Lui volle esprimere con questo gesto la minaccia rappresentata per il nostro pianeta da questi mostri ultra inquinanti e consumatori."
Un piccolo particolare che l'appello ha curiosamente scelto di sorvolare: i "tre Hummer" incendiati non erano suoi. Luersdiede fuoco a tre SUV di un concessionario a Eugene, nell'Oregon. Lo fece per protesta ecologica, certo, ma sta di fatto che decise di farlo distruggendo la proprietà altrui e causando danni per 28.000 dollari. La pena inflitta fu effettivamente di 22 anni e 8 mesi, ma fu in seguito ridotta a dieci nel 2008. Condanna dura, indubbiamente, ma all'estensore dell'appello sfugge forse la differenza fra una General Motors o una Toyota che decidono di distruggere i propri veicoli e un Luers che decide di distruggere le auto altrui.
L'auto a idrogeno

"Le “lobbies” delle grandi compagnie petrolifere non vogliono che i veicoli elettrici sopravvivano ...e così stanno facendo guerre nel Medio Oriente a causa del petrolio e ammazzano persone in tutto il mondo... Con l’inquinamento dei combustibili! Ma non esiste solamente la tecnologia dell’auto elettrica… La BMW ha un’automobile commerciale a base di idrogeno. Da circa 10 anni! Il Governatore della California, il famoso attore Arnold Schwarzenegger, guida una Hummer. Ad idrogeno!"
L'auto alla quale si riferisce l'appello è presumibilmente la BMW Hydrogen 7. Il problema di fondo, però, è che l'idrogeno non è una fonte di energia; è un vettore di energia, e per di più inefficiente.
L'energia che si consuma per produrre e distribuire idrogeno è infatti molto superiore a quella che si estrae dall'idrogeno prodotto: tanto vale usare quest'energia per caricare delle batterie. La distribuzione dell'idrogeno è un incubo, a causa della sua bassissima densità (che ne esige la pressurizzazione o la liquefazione a temperature bassissime, con tutto quello che ne deriva) e della sua estrema infiammabilità. Le opinioni e gli esperimenti sull'effettiva pericolosità dell'idrogeno per auto rispetto alla benzina sembrano indicare una maggiore sicurezza dell'idrogeno, ma voi ve la sentireste di andare in giro con una bombola di idrogeno liquido e/o pressurizzato nella vostra auto e rischiare un tamponamento esplosivo? Appunto.
Inoltre attualmente l'idrogeno viene prodotto principalmente estraendolo dagli idrocarburi, per cui l'auto a idrogeno dipende dal petrolio esattamente come quelle a benzina o diesel (Washington Post). Dire, come fa l'appello più avanti, che"L’auto a idrogeno... utilizza l’aria come materia prima per il combustibile" è una fesseria colossale.
Certo l'idrogeno riduce o elimina l'inquinamento da gas di scarico, ma non fa nulla per la dipendenza dalle "lobbies delle grandi compagnie petrolifere". Proporre l'idrogeno come soluzione ecologica che ci libera dalla schiavitù del petrolio è quindi un miope controsenso.
Genepax, l'auto ad acqua

"L’anno prima fu presentata al pubblico la Genepax, la prima e unica auto che funziona col vapore acqueo. Sì, hai letto bene, questa auto funziona unicamente con l’acqua! E non è tutto, l’acqua che utilizza non deve neppure essere filtrata in alcuna misura, ed è capace di fare 80km/h con un litro d’acqua."
La Genepax è una società giapponese che dice di avere un'auto il cui propulsore estrae l'idrogeno dall'acqua ("persino dal tè", secondo quanto riferisce Reuters). Ma il suo sito è fermo da febbraio del 2009 perché "i costi di sviluppo sono diventati molto alti... e quindi stiamo chiudendo il nostro sito".
Prima che sospettiate l'intervento dei Men in Black o delle solite lobby petrolifere per zittire il successo della Genepax, segnalo che la società giapponese non ha rivelato i dettagli della scatola misteriosa che usa come fonte di energia, se non per dire che "estrae idrogeno dall'acqua versata nel serbatoio dell'auto". Nessuno ha mai visto l'auto funzionare per più di brevi periodi. Inoltre, se la Genepax ha trovato un metodo efficiente per estrarre l'idrogeno dall'acqua ma è a corto di soldi, non si capisce perché parta subito con il progetto dell'auto ad acqua, invece di fare una cosa più semplice: costruire un generatore fisso accanto a un corso d'acqua, senza le limitazioni di peso e di dimensioni che ha un'auto. La puzza di truffa è molto forte.
Gli esperti hanno liquidato la Genepax come delirio contrario alle leggi della termodinamica (Popular Mechanics;Cleantech). Ma naturalmente basterebbe che i signori della Genepax dessero una dimostrazione del loro apparecchio miracoloso in condizioni controllate (niente idruri metallici usa e getta, per esempio) e gli esperti verrebbero sbugiardati. Questo non avviene, né per la Genepax né per tutte le altre miracolose "auto ad acqua" che ogni tanto gli inventori da sottoscala sbandierano per poi scomparire nel nulla (quando va bene) o nel ridicolo (quando va male). Chiedetevi perché.
Tesla e l'"energia libera"

"Altro ancora: sai che più di 100 anni fa un geniale scienziato Nikola Tesla trovò il modo di far muovere un motore (o una turbina ecc.) con l’ “Energia libera” che non usa né acqua né idrogeno come fonte d’impulsi ma solamente dei magneti? Oggi la tecnologia dell’ “Energia Libera” si trova sufficientemente sviluppata dagli scienziati indipendenti, al punto che con uno di questi motori magnetici si potrebbe muovere un’auto dalla Patagonia fino all’Alaska, senza utilizzare una goccia di combustibile! Nella rete web si trovano disponibili i piani necessari per sviluppare questa prodigiosa tecnologia che, se fosse applicata, abbasserebbe il costo della vita di un 80%! … L’abbondanza per tutti!...E perché non si applica? Per colpa della medesima mafia bancaria e petroliera che controlla il pianeta!"
Questo è il delirio finale dell'appello: le parti successive parlano semplicemente di biocarburanti e invitano a diffondere l'appello perché tutti insieme sconfiggeremo le lobby potentissime, eccetera, eccetera. Come già detto, citare le misteriose scoperte segrete di Tesla è una garanzia di scemenza di chi le cita, ma in questo caso l'appello arriva addirittura al corto circuito logico. Dice che "la tecnologia dell’ “Energia Libera” si trova sufficientemente sviluppata dagli scienziati indipendenti". Bene, allora cosa aspettano a farcela vedere in azione? Che ci mostrino "uno di questi motori magnetici" che permetterebbero di "muovere un’auto dalla Patagonia fino all’Alaska, senza utilizzare una goccia di combustibile!". Ce lo facciano vedere, s'intende, in condizioni controllate. Mica vogliamo farci fregare.
Suvvia, non dovrebbe essere difficile realizzarlo. I piani non sono mica segreti: "Nella rete web si trovano disponibili i piani necessari per sviluppare questa prodigiosa tecnologia". Dove, di preciso, non si sa. Ma ci sono. Chissà perché, tutta questa brava gente pronta a indicare le soluzioni ai mali del mondo se la svigna come un maiale in una sinagoga non appena le si chiede di passare dalle parole ai fatti.
In conclusione, l'appello è un ottimo esempio di come Internet diffonda la saggezza del cretino: una costellazione di luoghi comuni, dal complotto che impedisce al mondo di essere un paradiso, alla visione magica della scienza "alternativa" come negletta fonte di salvezza contro la scienza "cattiva" e oscurantista, alla convinzione che per i grandi problemi ci siano soluzioni semplici. Luoghi comuni tenuti insieme dal collante vischioso dell'ignoranza e dell'ingenuità boriosa di chi crede di saperne di più della gente che invece ha speso anni di studio per capire come funzionano realmente la chimica, la fisica e le altre scienze.
Non diffondere quest'appello, insomma, sarebbe un bel gesto ecologico. Eviterebbe di inquinare la mente della gente.

06 maggio 2010

Dedicata a te

Ho saputo che esistevi solo da poche settimane … e fino a qualche giorno fa eri un qualcosa di quasi surreale…difficile pensare che tu fossi davvero già con noi… ma poi, tre giorni fa, finalmente ho visto che ti muovevi.

Era uno schermo piccolo, scuro..dove le forme sono un po’ strane e deformate… e poi all’inizio non ne volevi proprio sapere di spostarti, di farci vedere che eri lì…poi la mamma si è mossa un po’, quasi a cercare di svegliarti…e tu, immediatamente, hai cominciato a muovere le gambine…ed è stato come se tu ci stessi salutando…

Ancora non so se sei maschio o femmina…ma già so che sarai la mia vita… e quando sento questa canzone di Elton John… non posso fare altro che pensare a te…e commuovermi.

Tra qualche mese sarai tra le mie braccia… fino ad allora… stai lì comodo nella pancia di mamma… e stai tranquillo, qui fuori non è brutto come si racconta.

Elton John, Blessed (benedetto)

Ehi tu, sei un bambino nella mia testa
Non hai ancora camminato,
Le tue prime parole devono ancora essere dette,
Ma giuro che sarai benedetto
So che sei ancora solo un sogno
I tuoi occhi potrebbero essere verdi
O del blu più profondo che abbia mai visto,
Comunque, sarai benedetto
(Ritornello)
E tu, tu sarai benedetto,
Avrai il meglio,
Te lo prometto
Raccoglierò una stella dal cielo,
Estrarrò il tuo nome da un cappello
Te lo prometto, te lo prometto,
Ti prometto che sarai benedetto
Ho bisogno di te
Prima che io sia troppo vecchio
Per averti e stringerti,
Per camminare con te e guardarti crescere
E sapere che sei benedetto
E tu, tu sarai benedetto,
Avrai il meglio,
Te lo prometto
Raccoglierò una stella dal cielo
Estrarrò il tuo nome da un cappello
Te lo prometto, ti prometto che
Tu, tu sarai benedetto
Avrai il meglio, te lo prometto
Prenderò una stella dal cielo,
Estrarrò il tuo nome da un cappello
Te lo prometto, te lo prometto,
Ti prometto che sarai benedetto
(Te lo prometto, te lo prometto, te lo prometto)
Sarai benedetto
(Te lo prometto, te lo prometto, te lo prometto)
Sarai benedetto
Sarai benedetto

28 marzo 2010

Chatroulette vale UN MILIONE DI DOLLARI

Spesso al caffè mi capita di parlare con i colleghi di quanto sarebbe bello diventare milionari…e bene o male ogni volta finiamo col dire:

Ormai i tempi d’oro di internet dove bastava inventare una cavolata come la million dollar page per diventare ricchi son finiti!

Nulla di più sbagliato: Chatroulette è qui a dimostrarlo.

Andrey TernovskiyCos’è? Un sito dove è obbligatorio avere una webcam e dove si viene connessi casualmente con un altra persona in videochat. Se non ci piace premiamo “Next” e veniamo connessi con un’altra.

Idea semplice, se vogliamo anche molto stupida. Bene, il sito adesso vale 1 Milione di dollari. E a chi viene offerta questa cifra? Ad un diciassettenne russo (Andrey Ternovskiy, qui accanto nella foto)  che ha spazzato via in un minuto tutti i nostri bei discorsi del “ormai è difficile far soldi con internet”.

Serve l’idea giusta. Le opportunità ci sono per tutti, nessuno escluso. Serve solo un’idea e tanta, tantissima convinzione.

Bene… posso tornare a pensare a come diventare milionario…voi intanto guardatevi Chatroulette in azione durante un concerto (!!!)

Chatroulette in azione durante un concerto!

19 febbraio 2010

Guardare film scaricati illegalmente: la scelta migliore

E’ incredibile come il grafico che potete vedere qui sotto sia terribilmente vero. Se guardiamo un film scaricato illegalmente, tutto quello che dobbiamo fare è inserire il DVD e premere play (a volte nemmeno questo). Se invece compriamo un DVD originale… beh… seguite il grafico e ditemi se non è vero!

GxzeV

E anche la frase finale “scegliete secondo il vostro portafogli” (più o meno) fa davvero riflettere, non c’è che dire…

04 febbraio 2010

Streetview in tutta la Toscana

Finalmente! Google Streetview è disponibile in tutte le vie principali della Toscana (e c’è anche casa mia…). Non so da quanto è così ma… qualche anno fa quando apparvero le prime immaigni (nel 1996), mai avrei nemmeno sognato di poter vedere casa mia su StreetView!

Le strade di streetview in Toscana

01 febbraio 2010

10 milioni di poveri evasori

guardia-di-finanza_01 Scandaloso, assolutamente scandaloso. Sono uscite in questi giorni le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi del 2009… ebbene, 10 milioni di italiani dichiarano un reddito lordo inferiore ai 6 mila euro annui!

Diamo per possibile che una parte di questi sia vera… ma per favore…se davvero fosse questa la situazione del nostro paese, una persona su sei dovrebbe vivere con meno di 3 mila euro all’anno (si perchè erano lordi), il che vuol dire circa 250 euro al mese.

Stiamo scherzando? MI FATE SCHIFO. E lo dico da lavoratore autonomo che, l’ho scoperto oggi, dichiara una cifra annua di molto superiore al reddito lordo medio italiano… e ci credo, perchè sono un IDIOTA che NON EVADE.

MI FATE SCHIFO!

Non riesco a dire altro… 6 mila euro lordi annui… 10 milioni di persone… MA PER FAVORE!

Fiamme gialle…salvateci voi da questa crisi…perchè non servono grosse manovre economiche… basta BECCARE QUESTI BASTARDI!

27 gennaio 2010

Apple iPad: bellissimo, emozionante, sensazionale e INUTILE

capture_27012010_225231 Ho appena visto il filmato di presentazione dell’Apple iPad (qui). Non esagero, mi sono emozionato come non mi succedeva dalla presentazione dell’iPhone…e ce ne voleva.

L’innovazione tecnologica che porta lascia senza fiato. Il modo in cui si leggono i libri, si visualizzano le foto, si mostrano le foto agli amici, si guardano i video… sono tutte cose rese divertenti, veloci e entusiasmanti da una tecnologia introdotta dall’iPhone: il multitouch.

Ma il multitouch portato a queste dimensioni è un qualcosa di davvero innovativo ed unico. Le applicazioni scritte per l’iPad sembrano davvero ben fatte tra l’altro…

Insomma, in poche parole, emozionante ma…

Inutile.

Lo scrivo in modo provocatorio è ovvio, ma anche per ragion veduta. Da quando è uscito iPhone ho visto moltissime persone che lo hanno comprato e hanno finito per usarlo come… telefono. Solo e soltanto come un telefono. Ok si,ogni tanto scaricano delle applicazione per vantarsi con gli amici ma.. non ho visto nessuno usarlo per qualcosa di più di quello che io faccio con, per esempio, il mio Nokia N95.

E anche per l’iPad sarà la stessa cosa. Almeno per chi non capirà che questo NON E’ un computer, NON E’ un net computer, NON E’ un EEE PC.

E’ qualcosa di completamente diverso.

Vedo grossa competizione con il lettore di ebook di Amazon, il Kindle (a patto che lo schermo dell’iPad sia riposante per gli occhi tanto quanto quello del prodotto di Amazon).
Vedo grossa concorrenza con i televisori predisposti per la navigazione su internet.
Forse (forse) potrà fare concorrenza ai net computer se chi li usa si limita a leggere la posta e visitare qualche sito internet qua e là…

ma scordatevi di confrontarlo con un computer. Non lo è.

Non è un computer, non è un telefono, non è una console per i videogiochi.

Se la gente capirà allora forse tra 3/4 anni sarà ancora tra noi…diversamente lo vedremo prendere polvere sulla scrivania di chi lo comprerà adesso solo per avere l’ultimo giocattolo tecnologico.

23 gennaio 2010

Erotismo per tutti, ovunque

Uno spot sta facendo parlare di sè all’estero. Non vi dico niente perchè voglio lasciare anche a voi il gusto di rimanere stupiti e meravigliati da questo uso della pubblicità.

Mi sento di dire solo una cosa: le donne sono le creature più belle dell’universo e nessun dogma religioso dovrebbe impedire loro di sfoggiare la propria sensualità e bellezza.

07 gennaio 2010

Kindle DX: inizia la nuova era dei libri digitali

Il 2010 si apre con una succosissima novità da Amazon, la nuova versione del famoso lettore di libri digitali Kindle, il Kindle DX. Le principali novità introdotte da questa nuova versione sono:

  • Un largo  display da 9.7" pollici senza retroilluminazione. Grazie all’innovativa “carta elettronica” (così viene definita la tecnologia dietro a questi Il Kindle DX particolari schermi), potrete infatti leggere i vostri libri anche alla luce diretta del sole perchè leggere il Kindle è incredibilmente simile a leggere un comune giornale!
  • Uno spessore incredibilmente basso (pochi millimetri)
  • Collegamento wireless 3G in oltre 100 paesi del mondo (Italia inclusa) e, cosa più importante, i costi di connessione sono già inclusi nel costo dell’acquisto del kindle. Nessuna tariffa mensile, nessun costo per scaricare i libri.
  • 3 Gbyte di spazio disco per memorizzare oltre 3.500 libri
  • Compatibilità nativa con qualunque file PDF, per portare con voi i vostri documenti
  • Incredibile durata delle batterie: una settimana!
  • Possibilità di scaricare gratuitamente i primi capitoli dei libri prima di deciderne l’acquisto
  • Schermo che ruota automaticamente per consentirvi di leggere meglio alcuni titoli

Insomma… sebbene il prezzo resti ancora abbastanza alto (la nuova versione ha un costo di poco superiore ai 400$) e sebbene i titoli in lingua italiana siano ancora ben pochi (ma stanno aumentando di giorno in giorno), sono sicuro che il 2010 vedrà l’affermarsi sempre di più di strumenti come il Kindle… anche perchè, come scritto sopra, non è necessario per forza leggere i libri scaricati dal sito di Amazon…

 
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