12 settembre 2006

Nessun blitz contro i bambini bielorussi

Qualche giorno fa avevo parlato di un blitz che, secondo quanto riportato da alcuni giornali, la SIAE avrebbe fatto contro alcuni bambini bielorussi colpevoli di cantare canzoni senza pagare i diritti d'autore. Oggi è arrivata la smentita della SIAE (che riporto qui di seguito citando l'articolo di Punto Informatico)  anche se, a dire il vero, non è proprio una smentita completa.
Ai bambini non è stato contestato nulla, ma gli organizzatori della manifestazione (benefica e senza scopi di lucro) sono stati invitati dalla SIAE a pagare i diritti d'autore sulle canzoni eseguite dai bambini. A me sembra comunque un sopruso, un'esagerazione. Ma probabilmente ha sempe funzionato così. La domanda, volutamente provocatoria,  comunque resta: siamo sicuri che i cantanti abbiano bisogno dei diritti sulle canzoni cantate da dei bambini durante una manifestazione di quel tipo? La SIAE non esagera forse un po' troppo?
Come detto, qui di seguito l'articolo da Punto Informatico di oggi:

Roma - La vicenda aveva scosso la rete e ora la SIAE in una nota alla stampa ha deciso di spiegare il senso del suo intervento in occasione di una festa di solidarietà che vedeva impegnati in canti e musiche 14 bambini di Chernobyl; canti che, spiega la SIAE, richiedono il pagamento di diritti d'autore.

In una nota del direttore generale SIAE per Puglia e Basilicata si legge che "non v'è (..) mai stato un blitz durante la manifestazione proprio per non arrecare alcun fastidio ai ragazzi". "Nessuno - spiega - si dovrebbe permettere di arrecare il benché minimo disturbo a ragazzi la cui vita è stata segnata da un simile disastro. Oltre ad osservare, invece, il massimo rispetto e, aggiungerei, ammirazione - per la disponibilità e l'amore delle famiglie e degli operatori che li accolgono. In realtà non vi è stato nessun blitz: non vi è stata alcuna interruzione della festa e non è stato redatto, contestato né firmato alcun atto o verbale, proprio nell'intenzione di non arrecare alcun disturbo ai ragazzi che, peraltro, non sono stati assolutamente coinvolti nella questione".

Ma allora cosa è accaduto? Questa la ricostruzione del direttore: "Il giorno successivo il presidente della Società operaia di mutuo soccorso, associazione ospitante la manifestazione, è stato invitato con una lettera dal mandatario della Siae locale a regolarizzare i compensi per diritti d'autore, che altro non sono che i compensi che la legge attribuisce ai creatori delle opere per il loro lavoro".

"Capisco - spiega il dirigente SIAE - il fastidio di chi, impegnandosi in un'attività così meritoria come quella dell'accoglienza dei ragazzi di Chernobyl, si senta chiamato in causa per versare i compensi dovuti a questi altri lavoratori (gli autori). Sono però della convinzione che le iniziative vadano portate avanti nel rispetto della legge: quella relativa al diritto di autore non è poi così ottusa rispetto a manifestazioni organizzate a fini di solidarietà, per le quali sono previste apposite riduzioni. Ed è proprio in questa direzione che provvederò personalmente a definire la questione".

A difesa delle attuali normative sul diritto d'autore, il funzionario SIAE sottolinea anche: "Vero che la legge sul diritto di autore è di epoca fascista, ma è stata emendata, modificata, ricalibrata ai nostri tempi con numerosissimi interventi legislativi; è legge che trae origini dal Codice Civile: i fondamenti del diritto di autore si trovano negli artt. 2565 e seguenti e precisamente nel libro V, quello, per intenderci, dedicato al lavoro; attraverso quelle norme null'altro si fa se non tutelare il lavoro intellettuale di coloro che creano l'opera (gli autori); la funzione istituzionale della Siae è questa: tutelare il lavoro degli autori. La legge prevede esclusioni (ad esempio non è dovuto alcun compenso se fischietto sotto la doccia, oppure se nella scuola si insegna musica, o si fa una rappresentazione nelle carceri per i detenuti o negli ospedali per i malati); la legge prevede riduzioni nel pagamento: come nel nostro caso, quando la manifestazione avvenga a soli fini di solidarietà".

Un articolo sulla vicenda è stato pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno .


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