Quando si dice l'ipocrisia.
Questa mattina su RTL102.5 ascoltavo, come sempre, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi. La loro trasmissione mattutina è spesso spunto di riflessioni, discussioni...insomma, una palestra per la mente.
Ed è venuto fuori il discorso sullo sciopero dei benzinai.
Bene, il fatto è che, tra i benzinai che hanno scioperato, moltissimi hanno chiuso le pompe di benzina ma tenuti aperti i servizi accessori (i Bar all'interno delle stazioni). Ora, direte voi, che c'è di male? Niente, assolutamente niente. Se non fosse che quei Bar sono lì dentro grazie alle liberalizzazioni iniziate nel 2000 dal governo D'Alema e portate avanti dal governo Berlusconi. Quei Bar, che lo si voglia o no, fanno concorrenza ai Bar "normali", portano via qualche cliente, contribuiscono magari ad abbassare i prezzi. Gli stessi identici motivi che spingono il governo alla liberalizzazione delle pompe di benzina contro la quale i signori benzinai scioperano oggi.
Ora, come la chiamate questa voi? Per me è ipocrisia della peggior specie.
Non approvo questo sciopero perchè lo ritengo pretestuoso, senza basi comprensibili. Si vogliono proteggere gli interessi economici di pochi (i benzinai) a scapito di quelli di molti (gli automobilisti). Questo, secondo me, non è un motivo valido per scioperare. La concorrenza è l'anima del commercio. Capisco che possa spaventare perdere una posizione sicura e tranquilla. Capisco che possa spaventare doversi rimboccare le maniche per inventarsi un modo di rendere il proprio servizio migliore di quello offerto in futuro dalla grande distribuzione. Lo capisco.
Ma allora perchè sfruttare la liberalizzazione dei Bar a proprio vantaggio?
Perchè? Se le liberalizzazioni sono sbagliate, non si dovrebbe evitare di sfruttarle?
Ipocriti. Solo ipocriti.
Questa mattina su RTL102.5 ascoltavo, come sempre, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi. La loro trasmissione mattutina è spesso spunto di riflessioni, discussioni...insomma, una palestra per la mente.
Ed è venuto fuori il discorso sullo sciopero dei benzinai.
Bene, il fatto è che, tra i benzinai che hanno scioperato, moltissimi hanno chiuso le pompe di benzina ma tenuti aperti i servizi accessori (i Bar all'interno delle stazioni). Ora, direte voi, che c'è di male? Niente, assolutamente niente. Se non fosse che quei Bar sono lì dentro grazie alle liberalizzazioni iniziate nel 2000 dal governo D'Alema e portate avanti dal governo Berlusconi. Quei Bar, che lo si voglia o no, fanno concorrenza ai Bar "normali", portano via qualche cliente, contribuiscono magari ad abbassare i prezzi. Gli stessi identici motivi che spingono il governo alla liberalizzazione delle pompe di benzina contro la quale i signori benzinai scioperano oggi.
Ora, come la chiamate questa voi? Per me è ipocrisia della peggior specie.
Non approvo questo sciopero perchè lo ritengo pretestuoso, senza basi comprensibili. Si vogliono proteggere gli interessi economici di pochi (i benzinai) a scapito di quelli di molti (gli automobilisti). Questo, secondo me, non è un motivo valido per scioperare. La concorrenza è l'anima del commercio. Capisco che possa spaventare perdere una posizione sicura e tranquilla. Capisco che possa spaventare doversi rimboccare le maniche per inventarsi un modo di rendere il proprio servizio migliore di quello offerto in futuro dalla grande distribuzione. Lo capisco.
Ma allora perchè sfruttare la liberalizzazione dei Bar a proprio vantaggio?
Perchè? Se le liberalizzazioni sono sbagliate, non si dovrebbe evitare di sfruttarle?
Ipocriti. Solo ipocriti.
No response to “La benzina no, la brioche si”
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