Oggi
Punto Informatico ha pubblicato un vademecum di
ADUC che elenca i metodi (a volte non del tutto leciti) che i funzionari RAI utilizzano per obbligare i cittadini al pagamento del canone. E' una lettura molto istruttiva, che consiglio a tutti.
I. Visita a domicilio di un funzionario RAIQuesti chiede di entrare in casa per controllare se esistono apparecchi televisivi. Alla fine della visita consegna un cedolino per il pagamento del canone/tassa e chiede una firma per ricevuta. Ma attenzione: quella firma non è per ricevuta del cedolino, ma una vera e propria dichiarazione in cui si ammette di avere una Tv.
Sulla base di questa firma, la RAI intimerà il pagamento del canone, con minaccia di pignoramenti, fermi amministrativi, ecc.
Come difendersi1. il funzionario RAI non ha alcun diritto di entrare in casa di un privato cittadino. Lo possono fare solo le forze dell'ordine su mandato dell'autorità giudiziaria. Pertanto, si potrà invitare il funzionario RAI ad andarsene. Se insistesse, chiamare il 113.
2. Non firmare MAI tutto cio' che è offerto da un funzionario RAI. Ritirare eventualmente il cedolino, qualora il funzionario insistesse, e farne l'uso che si crede (segnalibro, carta da riciclare, ecc.).
3. Per i cittadini più indignati. Se possibile, invitare un testimone ad assistere alla conversazione con il funzionario. Quando e se chiederà la firma "per ricevuta" del cedolino (nascondendo il fatto che in realtà vi spinge con l'inganno a firmare un'autodichiarazione di colpevolezza), fare un esposto alla Procura della Repubblica (il testimone potrà corroborare questa versione dei fatti).
II. Invio annuale del cedolino per il pagamento del canone/tassaPer posta, con tanto di lettera intimidatoria, nonostante si sia già inviata in passato una lettera raccomandata (o una diffida) in cui si è dichiarato di non avere la tv. Se ogni anno non si risponde per raccomandata, cominciano ad arrivare lettere della RAI sempre più intimidatorie, come la minaccia di un fermo amministrativo dell'auto se non si paga il canone entro 20 giorni.
Come difendersi1. Inviare alla RAI
la diffida "Non ho la tv e non vi pago"
2. Ogni successiva missiva della RAI, se consegnata per posta ordinaria, puo' essere ignorata.
3. Se vi fosse recapitata una ulteriore richiesta di pagamento del canone/tassa per raccomandata, rispondere subito con una
diffida come sopra. In questa sede, formulare anche una richiesta di risarcimento del danno (costi della raccomandata, perdite di tempo, ecc.).
III. La RAI contrattaccaDopo aver risposto per lettera raccomandata o con una diffida alle richieste di pagamento del canone/tassa, la RAI contrattacca facendo richiesta di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con cui si dovrebbe dichiarare di "non essere in possesso di alcun apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi televisivi, compresi personal computer, decoder digitali ed altri apparati multimediali".
Come difendersi1. Prima di tutto, non è necessaria alcuna dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Basta una
lettera raccomandata in cui si dichiara di non avere la tv. Quello della RAI è solo un tentativo di sfiancare il cittadino e costringerlo a pagare per stanchezza.
2. Contrariamente a cio' che dice la RAI, il canone/tassa lo si deve pagare solo per il possesso della televisione o di un computer con scheda Tv (ovvero, dove vi sia una scheda che permette l'allaccio diretto dell'antenna tv al computer). Ignorare pertanto la richiesta per il possesso di un computer solo perchè connesso ad internet, di un videofonino, et similia.
3. Se la lettera della RAI è stata recapitata per posta ordinaria, si puo' ignorarla.
4. Se la richiesta dell'atto di notorietà giungesse per raccomandata, rispondere con una
diffida.