26 dicembre 2009

Aggiornamento a Windows 7…finalmente riuscito!

windows-7-logo[14] Come avevo scritto qualche giorno fa, l’aggiornamento a Windows 7 non ne voleva sapere di funzionare…sempre fermo al 62%… bene, ieri alla fine ci sono riuscito, al primo colpo!

Sperando che, magari, possa servire a qualcuno…ecco una breve “guida” di tutto quello che ho fatto, senza in realtà sapere quale di tutte queste è stata la “chiave” (ho qualche sospetto sul Kaspersky antivirus):

  • Disinstallato tutto il software Apple
  • Disinstallato tutto il software Adobe
  • Disinstallato tutto il software Canon
  • Disabilitato avvio automatico di MyDropBox, FlashNote e Directory Opus
  • Disinstallato Pinnacle Studio 12
  • Compresso in un file ZIP i miei tre workspace di Eclipse, cancellando i file relativi
  • Disinstallato completamente i driver della scheda video ATI
  • Disinstallato MyLockBox
  • Disinstallato Kaspersky AntiVirus
  • Riavviato il PC e pulito il registro con “Auslogics Registry Cleaner”
  • Interrotto da TaskManager tutti i servizi non necessari (tipo quelli di Google, Real Player e altri simili)

Durante l’installazione di Windows 7 poi comunque c’è stata una pausa abbastanza lunga al 62%…a quel punto ho tolto e rimesso il DVD di Windows 7.

Ripeto, non so quale sia stata la chiave di tutto…fatto sta che ha funzionato e, tutto sommato, sono riuscito a far tutto (compresa la reinstallazione di tutti i software) in circa 4 ore… non male direi considerando che poi tutto funziona esattamente come prima (impostazioni dei vari programmi incluse)!

25 dicembre 2009

Oscure presenze nella tazzina del caffè...

Certo che, al termine del pranzo di Natale, di tutto ci si aspetterebbe tranne che di versare il latte nel caffè e vedere formarsi questa figura… se fossi superstizioso ci sarebbe di che preoccuparsi!

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20 dicembre 2009

Aggiornamento a Windows 7: un incubo

windows-7-logo Venerdì è finalmente finalmente il mio DVD di upgrade “gratuito” (33 Euro comunque li costa) dalla Toshiba… tutto contento ho seguito scrupolosamente la procedura di aggiornamento… e da lì… ho solo vissuto un incubo che ora mi costringe, visto che il lunedì si avvicina, a sospendere qualunque attività di aggiornamento e tornare a Windows Vista (e menomale che almeno funziona il fatto di tornare indietro).

Il problema? L’installazione resta ferma al 62% dell’ultimo passaggio per un po’, poi fallisce e reinstalla Windows Vista.

Cosa ho provato sino ad ora:

  1. Installare il FIX automatico fornito da Microsoft: esito negativo, sempre fermo al 62%
  2. Applicare il fix manualmente: esito negativo, sempre fermo al 62%
  3. Disinstallare tutti i driver che il Windows 7 Upgrade Advisor mi consigliava: esito negativo, sempre fermo al 62%
  4. Ripulire le cartelle dei vecchi aggiornamenti a Windows 7 e riprovare: esito negativo, sempre fermo al 62%

Ho iniziato Sabato alle 16:30. Ora è Domenica pomeriggio e… il computer domani mi serve per lavorare (chissà se alla Microsoft se lo immaginano che la gente addirittura ci deve lavorare con i PC). Leggendo in giro per forum ho trovato soluzioni anche bislacche, ma quelle più sensate (che proverò il prossimo Weekend) sono quelle che consigliano di disinstallare i prodotti Apple, Kaspersky e Adobe, interrompere qualunque servizio che stia lavorando in background (almeno quelli fattibili) e…riprovare.

Che dire…speriamo… 

08 dicembre 2009

Segnali: un dolcissimo “corto”

L’ho scoperto oggi, leggendo un articolo su Mashable: Signs è un film breve, di 12 minuti, assolutamente dolcissimo e originale… consiglio a tutti la visione, anche se non conoscete l’inglese saprete sicuramente apprezzarne la dolcezza.

03 dicembre 2009

La vera storia della Legge di Murphy


“Se qualcosa puo’ andare storto, lo farà”

Tutti credo conosciamo a menadito le leggi di Murphy, vera trasposizione su carta delle sfighe della vita di tutti i giorni… ma quanti sanno la vera storia delle leggi di Murphy? Beh, grazie al mitico Paolo Attivissimo possiamo finalmente scoprirlo. Riporto qua sotto un estratto dell’articolo sul suo blog:


Il signor Murphy è esistito realmente: era il capitano Edward Aloysius Murphy Jr., ingegnere dell'aviazione militare degli Stati Uniti. Nel 1949 lavorava alla base aerea di Muroc, successivamente ribattezzata Edwards, dove si conducevano test di decelerazione con una razzoslitta montata su binari che pareva presa di peso da un cartone animato di Bip-Bip, come vedete nella foto (in realtà è probabilmente vero il contrario) e correva a 320 km/h, ma soprattutto frenava in modo violentissimo.
Lo scopo era capire quanta decelerazione potesse sopportare un corpo umano: si pensava che il limite letale fosse 18 g e pertanto le cabine degli aerei erano progettate di conseguenza. Si riteneva che fosse inutile irrobustirle e quindi appesantirle per reggere decelerazioni maggiori, se comunque 18 g avrebbero ucciso gli occupanti. Ma alcuni casi di sopravvivenza ad impatti violentissimi, che implicavano decelerazioni ben superiori, avevano messo in dubbio questo criterio.
Un medico militare, John Paul Stapp, si offrì volontario per gli esperimenti sulla razzoslitta destinati a chiarire la questione, arrivando a sopportare ben 46 g, come raccontato in dettaglio su Ejectionsite.com, al prezzo di varie ossa rotte, escoriazioni e cecità temporanea per rottura dei vasi sanguigni degli occhi. E' grazie a questi esperimenti che si arrivò all'introduzione di celle di sicurezza più robuste per gli aerei. In seguito fu Stapp a portare, grazie alla sua determinazione e ai dati raccolti usando se stesso come cavia, all'uso delle cinture di sicurezza per le auto negli Stati Uniti.
Fu durante questi esperimenti che il capitano Murphy pronunciò la fatidica frase. Era incaricato di occuparsi dei sensori di decelerazione che registravano l'esatta forza subita dal soggetto. Ciascuno dei sensori poteva essere collegato in due modi, e si scoprì che erano stati tutti collegati in quello sbagliato. Da chi, di preciso, non si sa: ci sono versioni contrastanti in proposito. Ma Murphy sbottò, incolpando un tecnico e dicendo una frase simile a "Se ci sono due modi di fare una cosa e uno di quei modi causerà un disastro, lui la farà in quel modo".
Stapp, in una conferenza stampa tenuta poco dopo, fece notare ai giornalisti che tutto era andato bene nonostante la pericolosità degli esperimenti perché, disse, i tecnici erano ben consapevoli della Legge di Murphy. Fu Stapp a spiegare alla stampa che la Legge recitava "Whatever can go wrong, will go wrong", che è in sostanza la sua formulazione più nota. In breve tempo la Legge di Murphy cominciò a essere citata nella letteratura tecnica e divenne parte della cultura di settore.
Il capitano Murphy morì nel 1990, dopo aver lavorato a vari sistemi di salvataggio di equipaggi per aerei ad altissime prestazioni, come l'X-15, l'SR-71, il B-1 e l'XB-70, nonché per il progetto spaziale Apollo. Come capita spesso, la sua fama immortale non deriva dal complesso della sua carriera, ma da un episodio fortuito. In questo senso, il capitano Murphy fu vittima della sua stessa legge: se si può diventare famosi per qualche motivo, lo si diventerà sempre per quello più futile.
 
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